Le Api Osteria

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Una cucina classica di grande eleganza e precisione.
Prezzi da encomio per la qualità proposta.
DIFETTI
Il parcheggio, difficoltoso in zona.

Hide Matsumoto, lo chef de Le Api, si definisce “giappolitano“. Un neologismo interessante, e nel suo caso quantomai azzeccato. Anche se noi aggiungeremmo, perdonateci, un pizzico di profumo francese in questa crasi, se non altro per la favolosa tecnica e maestria mostrata sulle salse, davvero fenomenali.

Ma non solo. Rigore, precisione, determinazione… tutte qualità figlie del lato nipponico di Hide. Ma la sua esperienza italiana, come braccio destro di Davide Oldani, e certamente anche la scuola francese praticata qualche anno addietro, hanno infuso in lui raffinatezza, eleganza, senso della misura e delle proporzioni. Oltre alla capacità di saper dosare gli ingredienti, e rendere equilibrato un piatto.

Una bellissima scoperta questo bistrot, che si pone già ora ai vertici della ristorazione milanese nella sua tipologia, proponendo una cucina classica, molto bene eseguita, accattivante, con interessanti spunti di raffinatezza ed un prezzo veramente da encomio. Non si lesina sulla materia prima, non si arretra su tecnica e qualità delle preparazioni.

Augurandoci che il cammino sia sempre così, in continua ascesa, non possiamo che applaudire quel “giappolitanesimo” anzi, quel “francogiappolitanesimo” stupendo come il rognone di vitello, bisque al profumo di caffè e scampi, con la nota d’aglio elegantemente in evidenza a condurre il gusto, assieme alla polvere di caffè nella salsa e, crediamo, un piccolo tocco di fondo bruno nella bisque.
O, ancor di più, quei paradisiaci cappelletti di brasato di coda di bue con una salsa da maestro, fondente, grassa, persistente ma leggera, con il tocco geniale dei lamponi appena intiepiditi e del profumo di rosmarino elegantemente adagiato sulla preparazione.

Di grande scuola anche tutti i dolci, passaggio affatto scontato in una cucina di un ristorante. E di buon livello anche il servizio, giovane e professionale. Non male la possibilità di una pausa pranzo non necessariamente d’autore, ma con prodotti di ottima qualità preparati da mani tanto esperte.

Difetti? Per ora non pervenuti. Andateci!

Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano
Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano
Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

Gamberi rossi, pesca e germogli di soia alla curcuma e zenzero. Piatto notevole, una materia prima di grande qualità, anche se leggermente virato su note dolci.
gamberi, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

Sgombro marinato alle spezie Colombo con caponata. Piatto di grande tecnica, gusto e precisione.
sgombro marinato, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

Rognone di vitello e scampi, bisque, aglio e profumo di caffè. La salsa, da manuale, infonde una eleganza ed un rigore alla preparazione davvero molto importante.
rognone di vitello, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

Cappelletti di brasato di coda di bue, sugo di arrosto, lamponi, dolce profumo di rosmarino. Piatto perfetto, con il tocco del lampone davvero appropriato.

cappelletti, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

Agnello roti, fichi al cartoccio, salsa jus di fichi e foie gras. Un piatto classico eseguito alla perfezione, con una salsa da manuale.
agnello, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

La sequenza dei dessert, davvero di alta scuola.
dessert, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano
dessert, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano
dessert, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

dessert, Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

E per chi volesse fare una pausa pranzo, economica ma tutt’altro che semplice…
Osteria Le Api, Chef Hide Matsumoto, Milano

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Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

3 Comments

  1. jpjpjp ha detto:

    ristorante recensito nello stesso giorno su Passione Gourmet, Altissimo Ceto e Vivimilano, ammetto che una certa curiosità di provarlo mi è venuta

  2. alberto schieppati ha detto:

    La cucina di Hide Matsumoto è davvero memorabile, per coerenza al progetto e qualità dei piatti. Bello l’articolo di Alberto Cauzzi. Rimando anche al mio articolo, in Alberto’s Choice, su ARTU’ di Agosto-settembre: Le Api volano alto….

  3. Tommaso ha detto:

    Devo confessare che non sono rimasto particolarmente impressionato.
    Sembrava – leggendo le recenti numerose rencesioni – un posto perfetto avendo anche il vantaggio di essere a pochi passi da casa.
    Nella realtà una cena gradevole, un locale gradevole, uno chef estremamente cortese e cordiale (tutte cose peraltro per nulla scontate e quindi assolutamente apprezzabili) ma purtroppo nulla di memorabile.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Una cucina classica di grande eleganza e precisione.
Prezzi da encomio per la qualità proposta.
DIFETTI
Il parcheggio, difficoltoso in zona.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 37€, 50€
Alla carta: 60€

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