Le Grain de ris de l’Aromate, Nice . Il Guardiano del Faro

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DIFETTI


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Recensione ristorante

Il verde, il Chakra del cuore.
Il verde, mi piace addosso.
Il verde, la tendenza alimentare.
Il verde, lo adoro agli incroci.
Il verde, il BRG di una Jaguar
Il verde, le pareti da un dentista.
Il verde, il segreto di Gustavo Adolfo Rol.
Il verde, il riflesso di un giovane Meursault

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Il verde, la tinta dominante dell’Aromate, dall’insegna alla tavola..
Un pezzo di ardesia sopra ad una carta importante?
La carta bistrot del piccolo chicco di riso.
Quindici coperti rimangono quindici coperti.
Curiosa questa decisione .
Solo a pranzo.

Un bistrot così suona strano, ma suona bene.
E mi convince subito.
Mi convince il cadre di carattere.
Mi convincono le sedie grintose.
Mi convincono i pezzi musicali anticonformisti diffusi nella piccolissima saletta
Mi convince la stabilità mentale trasmessa dal luogo, dove il tempo rallenta.

La sera si cambia.
La sera si ambisce.
La sera si cresce ancora?
Le grain de riz fa da promo a l’Aromate.
Le grain de riz la sera diventa l’Aromate.

Mentre a pranzo è così:

Ampi tavoli quadrati, tovagliette e tovagliolo in verde, illuminazione soft dell’ambiente e faretti diretti sui piatti, poltroncine in pelle nera stampata façon coccodrillo.

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La carta dei vini offre la medesima offerta del ristorante gastronomico serale ( già in lizza per la prima stella Michelin) e riserva qualche lieta sorpresa come questo Viognier, fratellino dei più importanti Condrieu di François Villard.

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La cucina espressa ha i suoi tempi, piuttosto lunghi, fino a 25 minuti per un risotto, e allora ecco un semplice quanto gustoso intrattenimento : brandade fredda di tonno alla cipolla cruda con tranci di pane alla griglia.

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La cocotte con il caldo brodetto vegetale in verde accoglie frutta e verdura di stagione: dalla pera al pepe ai carciofi, cipollotto, ravanello, finocchio, carota, sedano, rape, cavolfiori…

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I carciofi saltati immersi in brodetto affumicato con brunoise di bacon e acidificato con aceto di Barolo, pomodoro confit, olive taggiasche, cipollina, tegola finissima di parmigiano…

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Il risotto cremoso, come si usa da queste parti, in abito verde di prezzemolo e intenso sentore d’aglio dolce con briciole d’oro.

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Il petto di pollastra arrostito , pelle croccante abbigliata di foglie di prezzemolo piatto. Mille punti di zafferano e prezzemolo, purè in tazza.

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Coppa ghiacciata di sorbetto al cacao amaro, gelato di caramello al sale, nocciole tostate e caramellate, disco morbido di gianduia forato dalla caduta di cioccolata calda in bricco.

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il pregio : Buon rapporto qualità prezzo.

il difetto : Difficile parcheggiare l’auto in prossimità.

Le Grain de ris de L’Aromate
Mickael Gracieux
Avenue Marechal Foch, 20
Nice – Cote d’Azur
Tel ( +33 ) 04 93629824
Coperti: 15 (quindi meglio prenotare)
Aperto solo a pranzo da Martedì a Sabato
Prezzi: 30- 40 euro

http://http://www.laromate.fr/

Visitato nel mese di Febbraio 2010

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18 Comments

  1. Kriss ha detto:

    In parole povere questi a pranzo fanno quattro piatti da bistrot di lusso a 30 euro e la sera si cambiano il look, raddoppiano i piatti e i prezzi.

  2. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Sostanzialmente si , i piatti sono un po’ di più ma la proposta è quella.
    E la Michelin si adegua e li segnala con due referenze diverse al medesimo indirizzo.

  3. breg ha detto:

    Di solito quando sbarelli sul lirico il locale ti ha colpito 🙂 E’ così ?

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Voilà!
      Non sarei più uscito.

      A te queste cose non sfuggono: la tua attenzione , la sensibilità , lo studio psicologico , lo spirito critico, sono doti che oltre a consentirti di far sicuramente bene il tuo lavoro, ti indirizzano subito dalla parte giusta anche nella vita.

      Comunque lo sbarellamento avrà tra breve altri momenti catartici 😀 a seguito di un breve soggiorno tra Lyon e Roanne.

      La Mere Brazier su tutti per lo sbarellamento.
      Troisgros e LeBec per il capottamento.

      A bientot les amis. 😉

  4. Puccio ha detto:

    Quindi come sono i piatti presentati?

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Come sono in che senso Puccio?

      Buoni sono buoni, il prezzo è equo, la varietà a pranzo è limitata a sei sette proposte intelligenti che abbracciano tutti i temi: vegetale, carne, pesce, carboidrato, dolci alla frutta o al cioccolato.

      Questo a pranzo, con il servizio limitato ad una ragazza in sala e lo chef in one man show in cucina.

      Ma già così i piatti escono sulla soglia dei 15/20mi . Non credo che lo stile possa mutare di molto alla sera, dove ci sarà però sicuramente più cura, più complessità e più varietà di piatti.

      Questa valutazione in cipolle è per la formula semplificata , da bistrot, con piccolò menù alla lavagna.

  5. Puccio ha detto:

    Nel senso che non sei andato oltre alla nomenclatura in carta nella descrizione del piatto…

  6. fabrizio ha detto:

    Interessante…

    …un giretto a fine marzo lo farei.

  7. alvigneto ha detto:

    Il verde porta propio bene.Importante è non essere al verde.

  8. franco francese ha detto:

    Cosa avete messo su in alto nel banner? I ravioli di zucca della Santini? Li ha alleggeriti vedo, 😀 😀 😀

  9. velavale ha detto:

    i carciofi sembrano ottimi!!!!!!!!!
    2 paroline sul vino??

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      I carciofi così sono una bella trovata veramente, e lo sarebbero anche senza la filigrana di parmigiano, così di moda in Provenza, ma spesso usato in eccesso alla ricerca di grassezza, croccantezza e sapidità.
      Però se ti cade nel brodetto diventa una schifezza.
      Il brodetto affumicato con il bacon sarebbe già sufficiente, compensato con la goccia di aceto piemontese a darne risalto . Però noterai che lo chef ci tiene anche a dar risalto alle presentazioni d’effetto, e quindi anche la tegola ha un suo ruolo.

      François Villard è un buon produttore della parte nord della valle del Rodano. Condrieu, Cote Rotie, St.Joseph…

      Con altri due che si chiamano Yves Cuilleron e Pierre Gaillard condivide un’altro Domaine che si chiama “Les Vins de Vienne” , che oltre a produrre altre 300.000 bttiglie di buona qualità ha il merito di aver ripiantato e valorizzato alcuni territori di antichissima tradizione , pressochè millanaria.

      Nello specifico, se ho ben inteso dall’etichetta, qui si tratterebbe di materia prima acquistata, e quindi nel terzo ruolo (Negociant) .
      Il risultato è soddisfacente, perchè pur non avendo la profondità e il carattere di un vero Condrieu, mantiene uno stile pulito ed equilibrato, profumi fini e acidità superiore ai cru di Condrieu.

      Molto buono con il pollastro. E pure sulla ricchezza del risottone.

      Con carciofi (anche se cotti) e aceto, si sa, meglio evitare 😉

      @ Franco, ironia condivisibile sul tema del banner, ma credo difficilmente realizzabile, sia per concezione storica che per quello che mi dicano sia diventato un luogo dove non sono gradite le macchine fotografiche. Argomento sul quale ne vedrete presto di cotte e di crude, e pure qualcuna al sangue 😉

  10. rob78 ha detto:

    Quello sul banner è mano diTroisgros….lo riconoscerei tra mille! Vero?

  11. velavale ha detto:

    per gdf
    a breve sono a nizza
    vado qua o altrove?

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Questo va bene, e per quel che conta gli è arrivata l’altro giorno anche la prima stella Michelin per la versione serale : “L’Aromate”.

      L’ha presa anche Aphrodite a Nizza, che però non conosco .

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