George

VALUTAZIONE

Cucina Classica

17/20

PREGI
Cucina meticolosa e tecnica sensazionale.
La maestria è sempre al servizio del sapore.
DIFETTI
Alcuni piatti dovrebbero essere ulteriormente levigati.

Una sera al Parker

Questo è periodo di celebrazioni al Parker, cosa si festeggia? Senza ombra di dubbio l’arrivo dell’unica seconda stella della città di Napoli, lontana dalle mappe dell’alta gastronomia per troppo tempo, in altro luogo (ma non per questo in secondo piano, anzi) si celebra una cucina di grande ispirazione francese, ma con intersezioni gustative da ogni parte del globo. Gli ingredienti e i riverberi mondiali nei piatti dello Chef Domenico Candela spaziano dalla napoletanità più assoluta alle coste dell’India.

Una scommessa vinta in partenza

Tutto, nella cucina del George e di Candela, pare indicare una via di assoluto controllo sulla materia prima e sugli abbinamenti presentati al cliente, ogni azzardo è finemente calcolato e ogni scelta è meticolosa fino al calcolo estremo di ogni ripercussione sul palato dell’ospite. L’inizio del percorso è giocato sulle asprezze, il benvenuto di un Melone con anice rinfresca e prepara le papille a una serie di portate in rapida successione e dai sapori sicuramente non tenui; è il caso dell’Ostrica Tarbouriech attorniata da mandorle e albicocche del Vesuvio (per la precisione l’armellina, ovvero il seme all’interno del nocciolo) dal forte potere amaricante. Si giunge subito a una delle vette di sapore della cena con un Cavolfiore alla libanese, speziatissimo e dal gusto rotondo, che invita il commensale ad assaporarlo più e più volte con grande passione. Ottimo il Branzino con beurre blanc, patata ratta e porro di Cervere che rappresenta, sia per tecnica quanto per scelta degli ingredienti che concorrono insieme alla riuscita del piatto migliore della serata, il più sentito e palese omaggio alla cucina d’Oltralpe alla quale Candela deve la sua formazione. Molto divertente il pre-dessert, tutto da scoprire e basato sull’ormai leggendaria “Limonata a cosce aperte” della tradizione partenopea. Il servizio attento e cordiale lascia trasparire un momento di vera emozione quando, in occasione della piccola pasticceria, parla di San Gennaro e del miracolo a cui è ispirato il cocktail di arrivederci.

IL PIATTO MIGLIORE: Dorso di branzino con porro, patate ratte e beurre blanc con caviale siberian.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

17/20

PREGI
Cucina meticolosa e tecnica sensazionale.
La maestria è sempre al servizio del sapore.
DIFETTI
Alcuni piatti dovrebbero essere ulteriormente levigati.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione a 135€, 160€ e 180€

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