Indulgence 2015 di Marie Courtin

IL NOSTRO GIUDIZIO

Champagne Rosé Indulgence 2015 di Marie Courtin

Rosato
94

Staccarsi dai sogni è davvero difficile…

Supponiamo noi due. Un amore nulla più

Dall’apparecchio esce una canzone che mi sorprende; a cantare è Rino Gaetano

“Sola davanti a un bicchiere mi aspetteresti la sera. 

Supponendo un amore

Che non voglio che vuoi tu?”

Il “bicchiere” complice, in questo caso, è il rosé Indulgence di Marie Courtin 

L’ambizione esplicitata a partire dal nome, Indulgence, si rivela essere, infatti, lo scenario perfetto in cui ambientare una storia d’amore tormentata e idealizzata. Un’aura di malinconia percorre il calice già dal colore: un rosso rubino rarefatto che partecipa empaticamente ai ricordi del passato; e il naso, incarnato da note di frutti rossi e ciliegie, che evolvono verso sentori di miele di castagno e cannella, sublima il lato poetico della nostalgia.

Marie Courtin è una piccola azienda della Côte des Bar, alle cui redini vi è Dominique Moreau, una vera donna del vino fedele ai principi della biodinamica, che ricerca con i suoi champagne – tutti monovitigno, a singola parcella e millesimati – una lettura autentica e personale del terroir di Polisot.

Indulgence, ne è la conferma: un rosé de saignée frutto della macerazione di quattro giorni di uve 100% Pinot noir, elaborato tramite il sistema antico della pigiatura con i piedi, e che matura sui propri lieviti per almeno 36 mesi.

Il risultato è uno champagne succoso ma estremamente raffinato, che grazie alla tecnica del salasso e all’assenza di dosaggio offre sia struttura e vinosità che sfumature aromatiche, articolandosi, con ricchezza gustativa e carattere, verso un finale di estrema freschezza.

Se Rino Gaetano, con i suoi accordi, idealizza l’amore non corrisposto rendendo estremamente attuale il sentimento dell’ossessione, Dominique Moreau, con il suo rosé, ne offre un antidoto, realizzando uno champagne concettualmente sofisticato che racconta con dolcezza e indulgenza l’impossibilità di un distacco definitivo, in questo caso dal terroir.

Supponiamo è già tardi

Devi andare ma non vuoi

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Laura Bonato

“Bella, d'una sua bellezza acerba, bionda senza averne l'aria”. La ragazza dietro al banco, ça va sans dire, non mescola birra chiara e seven-up, ma sorseggia calici di champagne, rigorosamente rosé. Avvocato perfezionista per professione, enofila romantica per vocazione, colleziona calici di cristallo e si addormenta leggendo carte vini dei ristoranti gourmet. Alla continua ricerca di nuovi vignerons talentuosi da scoprire, fugge dalla noia della finanza quotidiana sognando la rivoluzione a colpi di bollicine in palette rosa.

1 Comments

  1. Alessandro Giaveri ha detto:

    Brava, descrizione perfetta e professionale oserei dire, con un tocco di romanticismo che denota la sua passione per lo Champagne…sembra quasi di sentire i profumi e le note al palato ..solo leggendo la sua impeccabile descrizione.

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Rosato
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