Sine

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

15/20

PREGI
Location accogliente.
Cucina che si prende dei rischi.
DIFETTI
Scarso il parcheggio nelle vicinanze.
Alcuni piatti non perfettamente riusciti.

Roberto Di Pinto è cresciuto

L’anno scorso effettuammo una visita da Sine che ci convinse, ma non del tutto. Troppo altalenanti i risultati, che passavano da qualche piatto centrato ad altri davvero molto azzardati e sbilanciati. In questo periodo, evidentemente, complice anche il momento di fermo lo chef campano ha rivisto i suoi progetti, probabilmente anche coadiuvato da una squadra in cucina con qualche innesto di pregio e qualità, e ha ripreso a correre verso una centratura gustativa ed un equilibrio più costante e continuativo.

La verve dell’azzardo non è stata completamente accantonata, anzi. Molti piatti, come gli spaghetti al pomodoro rifiniti con una nota dolce-piccante e con la pasta di mandorla grattugiata al posto del formaggio assurge alla dimensione del pre-dessert, diventando straniante ancorché davvero potente e interessante. O come l’astice, di una complessità e originalità davvero rimarchevoli col secondo servizio del babà salato imbevuto della sua bisque. Il risultato è molto elevato e decisamente riuscito.

L’ostrica al pisco sour, poi, rappresenta un colpo davvero intenso, con le note iodate e alcoliche, oltre che aromatiche, in decisa evidenza. Molto buono anche lo sgombro, forse penalizzato da un lieve eccesso agro-acetico, e interessante il raviolo margherita che, grazie alle sue nuance dolci, vedremmo più indicato come pre-dessert, per concludere la parte salata. Oggi a punto, e non era così nella nostra scorsa visita, il risotto al negativo di Marchesi, un omaggio al maestro liberamente tratto dal suo riso, oro e zafferano, qui impreziosito dalle verdure bruciate in polvere.

In sostanza Roberto Di Pinto e il suo Sine esprimono una cucina divertente, per nulla scontata e banale, ricca di stimoli che non vi lasceranno indifferenti. Azzarda, insomma, il cuoco campano, e per chi ama l’azzardo questo è il luogo dove trovarlo maggiormente, assieme a pochi altri, a Milano. Il servizio, giovane, è preparato e disponibile, anche in questo caso con maggiore attenzione e accortezza rispetto alla precedente visita. 

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Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

15/20

PREGI
Location accogliente.
Cucina che si prende dei rischi.
DIFETTI
Scarso il parcheggio nelle vicinanze.
Alcuni piatti non perfettamente riusciti.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menu degustazione: 45€; 95€
Alla carta: 75€

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