Povero Diavolo

Povero Diavolo Osteria Torriana

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

14/20

PREGI
Un giovane chef e una giovane brigata in divenire a cui dare fiducia.
DIFETTI
Il costo dei piatti alla carta, troppo elevato per le porzioni.
Un servizio lento, ancora da sistemare e mettere a punto.

Una nuova storia, a Torriana, per il Povero Diavolo … come sarà?

“Una nuova storia sta per partire al Povero Diavolo e vogliamo fare i nostri auguri perché sia lunga e appagante. Dal 22 marzo Giuseppe Gasperoni con la sua giovane squadra di collaboratori prende le redini del locale, ristorante e locanda, rinverdendone il lungo percorso, avviato nei primi anni del ‘900, interrotto agli inizi degli anni ’70, ripreso da noi nel 1990 e di nuovo interrotto nell’agosto del 2016. Un’insegna dalle tante vite e storie, con protagonisti molto diversi, ma sempre originale, non omologata, figlia della bellezza e singolarità del suo luogo di nascita, Torriana, sguardo e ponte, dal mare all’Appennino, minuscolo borgo di collina, capace di attirare con le sue belle manifestazioni da Spessore alla Collina dei Piaceri, grandi cuochi e gourmet da ogni dove.

Noi continueremo a organizzare questi e altri eventi, mirati a intersecare curiosità e interesse con il fascino del paesaggio e della buona cucina, avendo come punto di riferimento il Povero Diavolo che ci auguriamo non mancherà di premiare Giuseppe per la sua determinazione e il suo coraggio.

Arrivederci, grazie

Fausto e Stefania”

Queste le splendide parole del duo magico di Torriana, che consegnano a Giuseppe Gasperoni un monumento della ristorazione italiana. Quasi 30 anni di storia sulle spalle, tutte identificabili con Fausto e Stefania Fratti. Ora si volta pagina. Uno chef patron giovanissimo, nemmeno 30enne, con una brigata tra sala e cucina ancor più giovane. A cui dare fiducia e a cui va tutto il nostro in bocca al lupo più profondo. Non è facile prendere le redini di un posto del genere, facile scottarsi con il passato glorioso. Ma Giuseppe ha grinta e determinazione da vendere, nonché un curriculum di tutto rispetto, in cui il passaggio più lungo e importante è stato fatto da quel Riccardo Agostini che proprio qui passò, prima dell’era di Pier Giorgio Parini.

Il nuovo corso ha inizio con il giovane Giuseppe Gasperoni

Ecco allora, a qualche giorno dall’apertura, varcare le porte di questo luogo ricco di storia e tradizione. Che ha mantenuto buona parte del suo fascino intatto. La cucina è ancora, ovviamente, in divenire. Ma già alcuni capisaldi si mostrano, timidi ma ben delineati. L’ottima selezione di materia prima, l’uso di erbe locali, un buon modo di presentare i piatti. Tutto lascia propendere per il meglio. Ad oggi rileviamo solo alcuni eccessi di sapidità, cotture tutto sommato centrate, ma al contempo una porzionatura alla carta troppo esigua, che fa sembrare gli ottimi prezzi dei piatti molto meno convenienti di ciò che appare.

Il servizio soffre ancora del rodaggio iniziale, occorre aspettare molto tra una portata e l’altra, e non sempre è attento a rabboccare acqua e vino. Il consiglio è che se non ci si riesce a stare dietro a questi aspetti meglio lasciare a tavola le bottiglie, il cliente sarà meno seccato per il giusto compromesso.

Ci sono piaciuti molto il carciofo, simil giudia, e il Fagottino della Nora, la mamma dello chef onnipresente in cucina e ottima sfoglina. Interessanti gli Agretti mantecati con scquacquerone e mazzancolle e ottimo il Filetto di manzo alla brace con cipollotto. Buoni i dolci, qui non fotografati, ma forse troppo avulsi al contesto e al resto delle preparazioni, troppo moderni e a tratti non centrati. Ci aspettiamo di più da una cucina che per ora è in mezzo al guado, non è osteria, ma nemmeno ristorante di cucina personale. Eppure, trovando al sua identità potrà molto far parlare di sé, perché il giovane cuoco le carte le possiede.

Comunque sia, evviva il Povero Diavolo, che non mancherà di stupirci nel prossimo futuro.

La galleria fotografica:

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Picture of Alberto Cauzzi

Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

5 Comments

  1. gloria pascoli ha detto:

    Non bisogna mai arrendersi e forse il segreto è questo, non esiste un ristorante buono, che non ce ne sia un’altro altrettanto superiore e l’altalena non può mai fermarsi, il bello e il buono sono sempre in aumento … mi auspico come detto da Giovanni Pascoli, davvero un ‘intenditore , poeta e non solo, scienziato e non solo, musicista e non solo, bellissimo e non solo, grande cuore e non solo … di più, sempre di più

  2. Raffo ha detto:

    Quando sono stato io la mora era diversa,nel senso migliore: tagliata a tronchetti e cotta più che rosa.

  3. Fabio ha detto:

    Materie prime di qualità altissima e ottime prestazioni. Prezzo giusto, ma porzioni un po’ più abbondanti, un 10/15% in più sarebbe sufficiente.
    Carbonara, agretti, baccalà in oliocottura e manzo sono superlativi. Ottimo lo staff. Complimenti.

  4. Oriano Agostini ha detto:

    Un’ esperienza di gusto e sapori a dir poco esaltante, condita di emozionante poesia nella presentazione dei piatti, un servizio impeccabile, tuttavia sobrio e non invadente. L’anima di chi si siede al tavolo ne rimane catturata e gode di questo intervallo di puro piacere. Grazie … e arrivederci!

  5. Passione Gourmet ha detto:

    […] seguito fin dagli albori la nuova avventura di Giuseppe Gasperoni al Povero Diavolo. Una avventura che, seppur in un periodo non facile, è già costellata di molti successi: Giovane […]

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

14/20

PREGI
Un giovane chef e una giovane brigata in divenire a cui dare fiducia.
DIFETTI
Il costo dei piatti alla carta, troppo elevato per le porzioni.
Un servizio lento, ancora da sistemare e mettere a punto.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 43€ (4 portate), 53€ (6 portate).
Alla carta: antipasti da 12 a 14€, primi da 12 a 14€, secondi da 18 a 20€, dolci a 8€.

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