Toscana Divino

Toscana Divino

VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
Un’ottima cucina italiana.
DIFETTI
I ricarichi sui vini, eccessivi.
Troppo sale nelle pietanze.

A Miami un bell’avamposto italiano di qualità

A Miami molti italiani, per lo più abbienti, hanno deciso di trascorrere la loro vecchiaia, cullati dal dolce (anche se a dire il vero è parecchio umido) tepore del Golfo del Messico. In questa megalopoli del profondo sud-caraibico americano, con tutte le contraddizioni che l’America può mettere in bella mostra e dove il popolo ispanico rappresenta la maggioranza, troviamo Toscana Divino, grazie alla preziosa segnalazione di un nostro lettore sulla nostra pagina facebook, un luogo di italianità davvero interessante.

L’executive chef qui è il giovane Andrea Marchesin da Treviso. Alcuni dettagli a parte, il ristorante rispecchia un fedele e piacevole angolo di casa, quella italiana. Abbiamo mangiato molto bene al Toscana Divino, cullati da un gustoso Margarita dalle note “reposade” di un’ottima tequila Patron, al posto di un buon calice toscano, solo per i prezzi proibitivi di quest’ultimo, che ci hanno fatto propendere per il cocktail a 12 dollari, invece di un anonimo Chianti proposto alla mirabolante cifra di 19 dollari tondi tondi al calice.

Qualche sorpresa nel piatto e sul conto

E chiudiamo l’altro occhio per il personale, dall’italian sounding, ma che non riesce a celare le origini ispaniche. Sarà facile confondere un americano, ma non noi. E per l’uso del sale, decisamente abbondante, soprattutto a queste latitudini. Tutto è estremamente salato. Anche il conto! Per mangiare un più che dignitoso pasto italiano a Miami il nostro tassametro si è fermato alla cifra di 220 dollari per 2 piatti + dessert, un bel record non c’è che dire.

Ma d’altra parte la qualità, quella vera, è impagabile. E noi, oltre ad aver degustato un’ottima Carbonara di mare, con la pasta fatta in casa come dio comanda, abbiamo anche degustato una delle cotolette migliori di sempre, sì qui, proprio a Miami. Sugosa, ben cotta, ben panata e ottimamente rifinita nel burro.

Bravi davvero, anche per gli ottimi dolci, non banali e scontati anche se troppo burrosi-pannosi. Ottima segnalazione, non dimenticatela!

La galleria fotografica:

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Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
Un’ottima cucina italiana.
DIFETTI
I ricarichi sui vini, eccessivi.
Troppo sale nelle pietanze.

INFORMAZIONI

PREZZI

Alla carta: 120$

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