Ciro Oliva – Concettina ai Tre Santi

Cetarese, Pizza, Concettina ai Tre Santi, Ciro Oliva, Napoli

Ciro Oliva, ovvero la storia di una pizzeria di quartiere che ce l’ha fatta

“L’emarginazione sociale è elevata, così come la disoccupazione o la sotto-occupazione, nonostante le potenzialità storico-culturali del rione. La camorra rappresenta un’alternativa di vita per molti, e continua ad attrarre parte dei ragazzi che abbandonano la scuola dell’obbligo in cerca di facili guadagni e affermazione sociale.”

Questa la descrizione da Wikipedia, senza cadere in facili spettacolarizzazioni, del rione Sanità di Napoli, famoso prima che per gli episodi di cronaca per le storiche chiese e le misteriose catacombe, ma anche per aver dato i natali ad Antonio Totò de Curtis.

Può quindi una pizzeria, ponendosi al pari di un’associazione, decidere di caricarsi sulle spalle le sorti di questo intero quartiere, storicamente difficile? Essa può da sola creare numerose opportunità e prospettive allettanti, tentando di offrire un’alternativa all’alternativa di vita per una parte del quartiere e dei suoi abitanti? Può creare network con le associazioni di quartiere, e reinterpretare l’usanza partenopea del “caffè sospeso” sulla pizza, raccogliendo le offerte per lasciare una “pizza in sospeso” a chi non può permettersela?

Concettina ai Tre Santi è innanzitutto tutto ciò, prima ancora di una pizzeria tra le migliori di Napoli (quindi d’Italia e quindi del Mondo, concedetecelo). Una macchina di solidarietà, presente come “semplice pizzeria” in questa sede da oltre cinquant’anni, a cui la svolta è arrivata attraverso l’ultima generazione, impersonata da Ciro Oliva. Appassionatissimo venticinquenne, vulcanico sui social nonché di persona, è attualmente anima e motore trainante di una delle pizzerie con più fermento sulla scena tricolore. Una vera e propria star nel quartiere al quale molti avventori, siano essi adulti o bambini, chiedono un selfie o anche solo un saluto ed una stretta di mano.

Un catalizzatore di attenzioni gastronomiche

Un’attività di successo che porta numerosi napoletani, ogni sera, ad addentrarsi negli affascinanti vicoli della Sanità. Ma oltre ai napoletani vi è una nutrita schiera di turisti che probabilmente, senza la valida motivazione di una sublime esperienza gastronomica, difficilmente si sarebbero avventurati verso questi lidi. Tutti in coda davanti alle rosse insegne, che preannunciano un locale di recente ristrutturazione, con due ingressi (e due forni) separati per l’asporto e per il servizio al tavolo. Un ambiente accogliente ed elegante, con un’offerta molto meno “pop” di quanto si potrebbe immaginare: una bella carta dei vini, la possibilità (su prenotazione e minimo per quattro, scopriamo purtroppo troppo tardi) di un menù degustazione, dessert di grande livello e in generale cura dei dettagli.

Molti elementi di contorno, certo, ma per diventare una delle pizzerie migliori al mondo serve principalmente una cosa: una pizza straordinaria. E questa lo è assolutamente. Una napoletana non esagerata, non estremizzata verso questa o quella tendenza, ma didascalica e profondamente materica, studiata e perfezionata al fine di esaltare una superba selezione di ingredienti del territorio.
Oliva è in primis un appassionato cultore dell’ingrediente, che arriva a dedicare al menù un maggior numero di pagine alla descrizione dei fornitori rispetto alle pizze, in totale una quindicina divise tra tradizionali, storiche, tipiche e specialità, e per ognuna delle quali è riportato il tempo di permanenza in forno, mediamente sui 90/120 secondi, mai oltre i 240 per le pizze in carta nella nostra visita. A uno strepitoso prezzo massimo di 8€.
Disponibili inoltre, come da tradizione, alcune Montanarine (pizzelle fritte) e alcuni Crocché, anch’essi ottimi.

Tirando le somme, l’unione di moto solidale e di un ambiente curato e attento al dettaglio, ma soprattutto la pizza di livello memorabile, rendono Concettina ai Tre Santi una tra le mete gastronomiche primarie del Sud Italia, sicuramente al pari di un grande ristorante.

La galleria fotografica:

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Alessandro Pellegri

Progettista meccanico da sempre appassionato di moto, di lettura ma soprattutto di vini, alla costante ricerca di tavole (e relative bottiglie) che riescano a fargli provare sensazioni ed emozioni sempre nuove. Che si parli di cibo o di vino, non nasconde un forte apprezzamento per la qualità della materia prima, del terroir e della tipicità… e perché no delle novità, purché siano però sensate ed intelligenti.

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VALUTAZIONE

Pizzeria

PizzaPizzaPizza
PREGI
La pizza, straordinaria, e i dessert di alto livello.
La cura nei dettagli, proporzionata alla qualità della pizza.
Un rapporto qualità/prezzo assolutamente corretto.
DIFETTI
Il menu degustazione è disponibile solo su prenotazione e per minimo quattro persone.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione: 25€
Alla carta: 15€

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