Koy Shunka

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

15/20

PREGI
Buona carta dei vini.
Personale che parla italiano.
DIFETTI
Non accettano prenotazioni web.

Un angolo di Giappone nel cuore di Barcellona

Abbiamo discusso tante volte del perché sia così difficile trovare in Europa un grande ristorante di scuola giapponese: sushi bar, ma non solo, ovviamente.
La prima motivazione portata dai grandi shokunin del Sol Levante sta nell’impossibilità di trovare del pesce di qualità e gusto paragonabile a quelli del mercato di Tokyo: non si parla solamente del pesce in sé, ma anche dei metodi di lavorazione e trattamento, alcuni non disponibili nel nostro mercato (vedi la tecnica dell’ikegime, eseguibile solo su pesce o crostaceo ancora vivo).

Eppure qualcosa si muove negli ultimi anni, complice anche l’incredibile successo avuto dalla cucina giapponese nella popolazione europea più o meno gourmet. A Parigi si può mangiare del sushi paragonabile a quello che si può trovare in un medio/alto ristorante di Tokyo in almeno 3 indirizzi (qui, qui e qui) e in altrettanti mangiare una ottima cucina kaiseki, a Londra si è superato a piè pari l’ostacolo addirittura con il trasferimento direttamente da Tokyo del Sushi Master Mitsuhiro Araki, in Italia è soprattutto Milano a mostrare qualche timido raggio di sole, ma non paragonabile a ciò che accade nella altre due capitali citate.

In quella splendida città che è Barcellona devono invece ringraziare il quarantacinquenne Hideki Matsuhida se possono gustare una cucina di impronta giapponese di buon livello. E non parliamo tanto di sushi, che ha rappresentato la parte meno convincente del menù provato, sia per modalità di servizio (5-6 pezzi serviti insieme al tavolo), sia per un tonno lontano parente delle meraviglie che si possono assaporare nei grandi ristoranti di Tokyo o, per restare nel Vecchio Continente, da Jin a Parigi.

Anima giapponese, sostanza europea

Da Koy Shunka si tocca l’apice con i piatti in cui vengono mischiati con grande disinvoltura influssi giapponesi ed europei, come nella straordinaria tartare di ostrica, tonno e caviale, una esplosione in bocca di mare e gusto. O ancora nell’ottimo carota, calamaro e uova di salmone, dove consistenze e sapori sono gestiti in maniera magistrale. Di altissimo livello anche la degustazione di astice, trattato proprio con l’ikejime e poi servito in diversi modi di cottura (da urlo la testa bollita) o il piatto con cetrioli di mare e riso giapponese, dove quest’ultimo viene condito con una demi-glace fatta con la wagyu 5A, un pieno di umami.

Koy Shunka non è un sushi bar e non è nemmeno un ristorante giapponese tradizionale, ma un posto in cui i grandi ingredienti spagnoli (percebes o espardenyas ad esempio) trovano una rilettura assolutamente convincente, figlia delle tecniche di cucina e del rigore giapponese.
Del tonno non particolarmente gustoso abbiamo detto, in particolare nel sahimi, molto buono invece il nigiri di anguilla, dove la cottura ha reso un grande risultato: pesce morbido e non eccessivamente grasso al palato, umami all’ennesima potenza a dimostrazione del fatto che si può fare un grande piatto giapponese con un ingrediente europeo.
E’ un posto divertente (in particolare se prenoterete al bancone), con un’ottima carta dei vini e dei sake (anche se noi riteniamo il tè verde l’abbinamento migliore per questo tipo di cucina), il personale parla anche italiano… cosa chiedere di più?

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Roberto Bentivegna

Che si parli di medicina -il suo lavoro- o di gastronomia -la primaria passione- mette tutto se stesso per coglierne le sfumature più nascoste. Amante delle montagne, tra cui è nato, di Ferrara, in cui vive, e della Sicilia, in cui affonda le sue origini: praticamente un Italiano DOC. Da anni è una delle penne erranti del mondo internet. Forse ha ancora qualcosa di cui scrivere...

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

15/20

PREGI
Buona carta dei vini.
Personale che parla italiano.
DIFETTI
Non accettano prenotazioni web.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione 89€, 108€, 132€
Alla carta: 75€

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