La Filiale

Un grandissimo pizzaiolo Campano alla corte del Re delle bollicine in Franciacorta

Franco Pepe, l’artigiano della pizza a Caiazzo, porta la sua pizza al Nord, fino al Resort di Erbusco, l’Albereta, un paradiso immerso in un parco secolare, tra i vigneti della Franciacorta.

L’Albereta sa anche sedurre i gourmet con il suo informale VistaLago bistrò e il ristorante gastronomico LeoneFelice, in entrambi i quali la cucina è firmata dallo Chef Fabio Abbattista, ma dal mese di marzo di quest’anno si è aggiunto qualcosa di nuovo: il chiosco nel bosco, finora mai utilizzato, è diventato La Filiale – L’evoluzione della pizza di Erbusco, ovvero la pizzeria di Franco Pepe in Franciacorta, circondata dal fantastico bosco dell’Albereta, un luogo in cui un disco di pasta racconta la passione di questo moderno artigiano, i sapori dell’alto casertano e anche del bresciano.

Una pizzeria in un tempio enogastronomico, in un contesto in cui Franco Pepe dimostrerà che la pizza può convivere con i grandi chef senza diventare per forza una semplice alternativa. Il locale è disposto su due piani, realizzato con materiali naturali, come il legno, la pietra e il marmo. Un bancone alla newyorkese, lungo circa sette metri, è l’elemento scenografico della zona bar in cui si accolgono gli ospiti, poi cucina a vista e 7-8 sedute per sorseggiare un calice di vino o un cocktail insieme alla profumata pizza a libretto, ripiegata su sé stessa o un trancio aglio e olio. Al piano superiore, invece, si mangia la pizza, una quarantina di coperti dove Franco Pepe ha portato il menu del suo locale Pepe in Grani di Caiazzo, in cui primeggiano la margherita sbagliata, cosparsa di mozzarella, e condita a freddo con riduzione di pomodoro e di basilico, e anche la pizza fritta. Franco ha però un occhio di riguardo per il territorio, per i prodotti locali, per la Franciacorta e propone la pizza Curtefranca, condita con il formaggio Fatulì della Valcamonica; con il tempo incontrerà i produttori locali, scoprirà e sceglierà maniacalmente le eccellenze di questo territorio e le farà diventare gli strepitosi topping delle sue favolose pizze, realizzate con un impasto che è un mix di farine con lievito di birra e lievito madre, caratterizzate da un cornicione pronunciato, un’alveolatura spiccata, a volte con qualche biscottatura di troppo ma pur sempre squisite, capaci di interpretare antiche tradizioni e moderne evoluzioni culinarie.

A fine pasto ci sono due dolci alternativi: il gelato dell’Albereta e il dolce del giorno.

Per quanto riguarda il vino vengono offerte circa 50-60 etichette ricercate e di ottima qualità, disponibili anche al calice, da consumare non solo al ristorante ma anche al bar per un aperitivo, e in abbinamento alla pizza ci sono anche cocktail studiati dal barman dell’Albereta.

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Andrea Grignaffini

Andrea Grignaffini nasce a Parma nel 1963. Dal 1990 inizia a collaborare con Gino Veronelli scrivendo la guida “Buone Cose d’Italia” e articoli sull’Etichetta. Diventa quindi condirettore del bimestrale Spirito diVino, inoltre ha insegnato Metodologia di Degustazione critica presso vari atenei (Parma, San Raffaele, IULM) nei Corsi di Laurea in Scienze Gastronomiche. E’ membro della direzione esecutiva della Guida Ristoranti dell’Espresso e consulente enogastronomico di ALMA dalla sua nascita e dallo studio di fattibilità. E’ co-curatore della Guida Espresso Vini e della Guida Espresso salumi, è stato coautore dell’Enciclopedia del Vino (Dalai Editore). Con libro Nella Dispensa di Don Camillo (Tommasi Editore) si aggiudica il secondo posto al Premio Bancarella Cucina, vince il premio Luigi Veronelli come miglior giornalista, è finalista dell’Oscar del vino 2010. Ha partecipato numerose volte a programmi televisivi in veste di giurato o di opinionista come La Prova del Cuoco, Matrix, Masterchef, Cuochi e Fiamme. Inoltre ha collaborato come aiuto-sceneggiatore con Taodue nella serie televisiva “Benvenuti a Tavola”. Nel 2012 ha curato e ideato il premio Best Italian Wine Awards con Luca Gardini. E nello stesso anno vince il Prix du Sommelier dell'Académie Internationale de la Gastronomie. Collabora con Gazzetta di Parma, Gazzetta dello Sport. E’ finalista premio Bancarella 2016 con il libro Edito da Marsilio il Cuoco Universale. E’ fondatore di Future Cooking Lab spin-off dell’Università di Parma.

3 Comments

  1. Zum ha detto:

    Tra le note negative c’è l’acustica del locale, una sorta di tenda sioux in cui rimbomba tutto, sopportabile (visti i prezzi) solo grazie all’ottima pizza.

  2. Gigi Eporedia ha detto:

    Oltre all’acustica, da autentica bolgia dantesca, vanno segnalate le mancanze del forno a legna e del basilico sulla margherita dop (sic!!!).
    Trovo inoltre inaccettabile che la pizza fritta “Senzazioni di costiera”, che consta di quattro acciughe, quattro fettine sottilissime di pomodoro e di alcune zeste di limone venga fatturata 16 euro. D’accordo, la materia prima è di ottimo livello (e ci mancherebbe…) ma c’è un limite a tutto.
    Quanto alla carta dei vini, almeno in occasione della mia visita di metà maggio, era men che deludente e, anche qui, con ricarichi importanti.

  3. Cristian Bona ha detto:

    Visitata anche io…nulla da dire sulla qualità della pizza, assolutamente strepitosa. Il neo, come sottolineato nella mia recensione su trip advisor, sono i prezzi sul bere che appaiono francamente esagerati (non solo sui vini, ma anche sulle birre, peraltro ottime). I prezzi “più elevati” della norma per quanto riguarda le pizze, sono in linea con l’altra pizzeria più importante del bresciano (La Cascina dei Sapori). Sull’acustica non mi esprimo, sono andato in infrasettimanale con bassa affluenza e il mio bimbetto che dormiva pacifico….pertanto poca gente e ambiente ideale.
    Abitando vicino, ci tornerò comunque perchè location e pizza meritano assai.

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VALUTAZIONE

Pizzeria

PizzaPizza
PREGI
Un’ottima pizza del maestro di Caiazzo.
Una location d’alto livello in Franciacorta.
Carta dei vini interessante.
DIFETTI
Una lieve biscottatura del cornicione.

INFORMAZIONI

PREZZI

Pizze dai 18€ ai 20€

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