Il primo aspetto che sorprende dell’Osteria Brunello è la sobrietà. Non sto parlando in termini assoluti, ma passeggiando per Corso Garibaldi per raggiungere il locale si attraversano branchi di giovani e di assai più preoccupanti meno giovani che mai eleggerebbero un tranquillo locale dai tavolini di legno a meta della serata, a meno che ovviamente qualcuno non mostrasse loro come la cosa sia molto trendy.
La sobrietà dell’ambiente si riflette in una cucina concreta e materica, in bilico fra la Toscana a cui fa riferimento l’insegna (solo chi era al tavolo con me, in rapporto diciamo acerbo con l’enologia, si chiedeva perché si fosse dedicata un’osteria ad un violoncellista), e la Lombardia che la ospita. Un’onestissima cotoletta alla milanese, anche se nella versione bassa che meno prediligo, convive serenamente a fianco di specialità toscane come la ribollitaLa ribollita è una zuppa toscana invernale a base di pane raffermo, fagioli, ortaggi e verdure. Protagonista vegetale della ricetta è il cavolo nero raccolto dopo la prima gelata. Leggi o il cinghiale alla maremmana. Premiamo le gustose pappardelle al ragù con l’onore di una soddisfatta scarpetta, ma apprezziamo anche un risotto con melanzane affumicate dalla mantecatura consistente. Il sipario si chiude con gli immancabili cantucci, proposti nella versione base come in quella con cioccolato per golosi impenitenti, e in modo più articolato con una panna cotta bigusto appena troppo dolce, con una base agli amaretti ed una parte superiore al cioccolato bianco, in cui se si volesse fare un ulteriore salto di qualità alla preparazione si potrebbe giocare con un maggior contrasto di consistenze.
Non si può parlare di questo locale senza accennare alla cantina, incentrata come prevedibile sulla Toscana e curata da Tunde Pecsvari, nome che senz’altro noto a forumisti vecchi e nuovi del Gambero Rosso, in grado anche di estrarre dal cilindro anche colpi a sorpresa sugli abbinamenti, come quello del Vermentino Narà di Salustri con i salumi di cinta provenienti dai terreni della stessa proprietà.
Si comincia con i mondeghiliPolpette fritte a base di carne appartenenti alla tradizione milanese. Le "mondeghili" sono prodotte recuperando la carne del lesso o del bollito avanzata dal giorno precedente, con l’aggiunta di patate, mortadella o salame di fegato e pangrattato. Leggi.
Selezione di salumi…
..accompagnati da pane toscano e soprattutto da un’ottima giardiniera defaticante.
Risotto con melanzane affumicate.
La cotoletta.
Panna cotta con amaretti e cioccolato bianco.
..e come sempre in Italia, va a finire così anche la nostra cena.
Osteria Brunello

VALUTAZIONE
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DIFETTI
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INFORMAZIONI
- Corso Garibaldi 117, Milano
- +39 02/6592973
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Aperto solo la sera, chiuso Lunedì.
- Guarda il sito
PREZZI
- Prezzo Massimo: 50€
- Prezzo Minimo: 30€
COSA DICEVAMO
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“Gentili Signore, Cari Signori! Quello di cui vi parleremo sarà l’emotività e la verità che rimarrà sulla tavola prima che ci portino via le briciole. Sarà la persistenza dell’ultima goccia di vino prima che la bottiglia sia vuota. Ciò che leggerete sarà il frutto maturato dalla pianta della passione che questi giovani hanno coltivato per anni.”
Il Presidente, 20 Luglio 2009.
7 Comments
non so se è l’effetto fotografia che così le fa sembrare, ma quella fette di coppa o capocollo tagliate alte mezzo centimetro gridano giustizia…..!
Non erano mezzo centimetro ma erano certo altine. Diciamo che c’è un concorso di colpa sia dell’affettatrice che della macchina fotografica ::D. Ad ogni modo erano molto morbide, con un salume più stagionato sarebbe stato in effetti più fastidioso.
Saluti!
si ma la panna cotta ????? comunque tra una balla e l’altra comincio a incuriosirmi per la cotoletta … prima o poi la dovro’ provare …
Nel senso che non hai mai mangiato una cotoletta in vita tua? 😀
Prova a capirlo, Antonio. Abita a Milano, poveretto…
ma non abita nel hinterland in un paesino chiamato Scassano? 😀
[…] Passione Gourmet: “Non si può parlare di questo locale senza accennare alla cantina, incentrata come prevedibile sulla Toscana e curata da Tunde Pecsvari, nome che senz’altro noto a forumisti vecchi e nuovi del Gambero Rosso, in grado anche di estrarre dal cilindro anche colpi a sorpresa sugli abbinamenti“ Luglio 2012, di Carlo Cappelletti […]