La Marelle, chef Didier Goiffon, Perronas (FR), di Fabrizio Nobili

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Recensione Ristorante

Quelli di passione gourmet sono esterofili e soprattutto francofili!
Un’accusa che ci sentiamo ripetere spesso, ma un’affermazione che purtroppo oggi viene smentita. Così come lo sono state le alte aspettative che avevamo dato il curriculum dello chef e le positive valutazioni francesi. Omnivore lo premia come personaggio dal futuro roseo, la stella Michelin brilla ormai da qualche anno, la Gault Millau 2011 nomina Didier Goiffon grande chef di domani, alla suonata età di 42 anni 🙂

Noi, umilmente, ci sentiamo di catalogare il giovane cuoco di Bresse tra i seguaci del con-fusion, neologismo mai più appropriato per questa cucina così ricca, opulenta, ma senza una direzione chiara. Un miscuglio di ingredienti che apporta solo confusione gustativa e visiva, senza approdare ad una chiusura dal senso compiuto. Richiami, rimandi (l’ostrica a la coque ne è un limpido esempio) al classico ma resi confusionari da millanta ingredienti aggiunti senza alcun senso e nesso. Il confine tra la genialità barocca e la confusione raffazzonata non è poi così sottile come può sembrare. E’ questo  ristorante ne è un vivido e lapalissiano esempio.
La nostra meta è in un villaggio, nei pressi di Bourg en Bresse, zona conosciuta ovunque per la qualità degli allevamenti di pollame.
Il ristorante è rustico-elegante: muri con pietre a vista, luci calde e soffuse ed arredamento in stile rendono accogliente l’atmosfera. Il servizio professionale e cordiale predispone il cliente alla rilassatezza; per le calde giornate estive, c’è anche il giardino e la temperatura elevata di questi primi giorni di aprile invoglierebbe a cenare all’aperto.
Una cantina sufficiente, però si nota la mancanza di bollicine e la presenza in selezione di parecchi nomi poco conosciuti.
Partiamo con un Nuits Saint-Georges blanc 2007 del Domaine Rion

che ci viene servito decisamente freddo, ma è stata una fortuna in quanto a bottiglia ormai quasi terminata e a temperatura più alta sono usciti difetti inattesi. Non ci lasciamo scappare invece un notevole Chambertin Clos de Beze 2006 di Bart

che esprime tutto quanto di buono offre un grand cru di Borgogna: i profumi partono con decisa e dolce ciliegia matura, si evolvono in note di tartufo nero e cioccolato per finire con una fresca balsamicità, questo vino è stata la cosa migliore della cena.
Le impressioni meno positive sono arrivate dalla cucina: i piatti sono concepiti con troppi elementi che creano confusione, quasi che se ne siano aggiunti senza un senso logico nel tentativo mal riuscito di trovare un equilibrio. Abbiamo riscontrato anche cotture poco precise in diversi piatti del menù degustazione ed una sapidità elevata in ogni preparazione. Fusion ? no … Confusion !

390

Amuse bouche, iniziano i guai! Salmone panato nei grani di senape, crema di zucchine, panna montata (?!), gamberi cotti, magret de canard au citron … e poi ? 🙂
390

Cappasanta cruda e cotta, marinata all’olio di nocciola, chiodini sott’aceto, gelato al corallo ed erba ostrica
390

Acciughine fritte in salsa bernese, ketchup di pomodoro con san pietro (crudo) all’aneto, schie fritte
390

Ostrica alla coque, crema di panna, prosciutto, spinaci e porri con rana pescatrice ??!!!!
390

Uovo pochè impanato, asparagi bianchi e verdi, porri
390

Poularde de Bresse, sauce vin jaune, morchelle, tortino di funghi e patate da ospedale 🙂
390

L’Ottimo dessert : gelato di morchelle, pera cotta nello chardonnay, croccante di nocciole
390
Insalata in variazione di agrumi
390
Tutto sfumato e sfuocato … non solo la cucina
390

Il pregio: la sala confortevole.

Il difetto: la cucina, sconclusionata.

La Marelle
1593 Avenue Lyon
Péronnas, France
+39.(0)474217521

Menù da 65 e 80 euro, alla carta 80 euro

http://www.lamarelle.fr

Visitato nel mese di Aprile 2011

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Fabrizio Nobili

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6 Comments

  1. Giovanni Lagnese ha detto:

    Scusate, ma che senso ha pubblicare rece come questa?
    Io partirei da 15.

    Giovanni

  2. q.b. ha detto:

    votaantoniavotaantoniovotaantoniovotaantoniovotaantoniovotaantoniovotaantonio 😉

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