Il San Lorenzo, Roma – Norbert

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
DIFETTI

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Roma: città turistica, modaiola, gastronomicamente più affezionata alla forma che alla sostanza, sa ritagliarsi al proprio interno delle oasi in cui la qualità del cibo non è un optional cui poter delegare eventualmente la riuscita di una serata, ma è la dote imprescindibile che caratterizza alcuni locali.
In una megalopoli di circa tre milioni di abitanti siamo ancora a livello di eccezioni che confermano la regola, ma la speranza che pionieri della ristorazione di qualità decidano di investire su quello che arriva nel piatto piuttosto che sul contorno è viva e vegeta.
Senza dubbio uno di questi pionieri è il genuino e simpatico Enrico Pierri .
Napoletano doc già alla Cantinella di via Caracciolo a Napoli ed al Vinarium di Roma, ha deciso tre anni fa insieme alla moglie Elena di rilevare un’ex pizzeria che celava nelle fondamenta il teatro Pompeo.
Dura legge nel suo cuore la qualità del pesce che arriva quotidianamente da Ponza, Civitavecchia e Anzio, tant’è che in alcune ore del giorno il ristorante funge anche da vera e propria pescheria. La materia ittica la fa da padrona in preparazioni che sono pensate per assecondarne la freschezza, anche se talvolta la linearità del gusto è altalenante.
Dal menù degustazione ecco il cartoccio di benvenuto con alici fritte, polpette di baccalà e formaggio

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discutibili le due salse di accompagnamento, maionese e ketchup in una versione a dir poco anodina. Decisamente più interessante l’interpretazione di crudi

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che segue: ricciola con patate e pomodorini, merluzzo con erba cipollina ed un ottimo tonno con sale Maldon, il tutto guarnito con olio extravergine d’oliva di Sabaudia. Qualcuno ha detto che la valutazione del valore di un pesce risente spesso della mancanza di termini di paragone con la materia prima appena pescata, il che spesso genera equivoci. Giusto. Giustissimo. Anche questa è cultura. Mi sento di dire, per quella che è la mia esperienza, che qui equivoci non ve ne sono affatto e che il livello qualitativo è davvero alto.
Onesto il battutino di gambero con olio all’arancia

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che risente , ahilui, del paragone con un analogo piatto di un mio recente viaggio siciliano.
Livello alto confermato dallo scampo e gambero viola

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accompagnati da un pizzico di sal Maldon e vaniglia. Si torna all’anonimato con le tagliatelle di seppia

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carciofi alla mentuccia, timo e zenzeroil cui tocco esotico era in pratica impercettibile.
Buono il polpo

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battuto (fuori menù) con fagiolini, limone candito e patate affumicate alla brace, sapientemente marinate e disidratate. Squisiti i moscardini

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alla pizzaiola moderna, salsa formata dall’unione di due preparazioni differenti. In una i pomodori sono marinati nello zucchero e passati nell’olio, nell’altra i San Marzano vengono direttamente dalla base di cottura dei cefalopodi. Non poteva mancare un assaggio di spaghetti ai ricci di mare

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. Buono il sugo, peccato per la pasta appena in là con la cottura. Comme il faut gli spaghetti di farro

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con acciughe di Ponza, peperoni alla cenere e molliche abbrustolite.
Il san Pietro dorato e fritto

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presentato sotto forma di spiedini, con insalata di fagiolini e patate accompagnato da una crema di burro acidificata allo scalogno ed ostrica marinata mi ha lasciato perplesso non tanto per la frittura in sé, impeccabile, quanto per la scelta della tipologia di preparazione, mortificante per la materia prima. Non ultimo l’accompagnamento greve della crema di burro, che non esalta certo neanche l’ottima ostrica. Dopo una defatigante zuppa di fragole

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con olio alla vaniglia e panna cotta agli agrumi ecco il cannolo di ricotta e pistacchi

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con sorbetto al latte di mandorla. Simpatica poi l’idea di destrutturare una pietra miliare delle abitudini gastronomiche italiane, il pane e nutella

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con un gelato di pane di Lariano e un fondo di crema di nocciole e cacao.
E’ un posto dove si sta bene il SanLorenzo, e nel cuore di Roma non è assolutamente cosa da poco, immersi in un’atmosfera giovanile ed easy coordinata da un ottimo padrone di casa.
La valutazione, arrotondata per eccesso, tiene conto della febbrile passione che traspare e dalla netta sensazione che qui non ci si voglia accontentare del locale pieno.

il pregio: Il livello del locale non è delegato all’ennesima ristrutturazione laccata e leccata.

il difetto: se freschezza è mezza bellezza inutile avventurarsi troppo 🙂

Il Sanlorenzo
Via dei chiavari 4 Roma
Tel. 066865097
Chiuso domenica
Menù degustazione 75 euro,alla carta circa 85 euro.

http://www.ilsanlorenzo.it

Visitato nel mese di Luglio 2010

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Norbert

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18 Comments

  1. mauro ha detto:

    Scusate la franchezza, ma senza voler fare polemica sterile e rispettando il principio della soggettività dei giudizi personalmente trovo che un 15/20 al San Lorenzo faccia sobbalzare sulla sedia chi ha letto un 14/20 al Glass…..
    Non ho nulla contro il San Lorenzo, ma se il metro di giudizio è questo al Glass andrebbe almeno un 16/20.
    Mia opinione personale, ovviamente.

    • Presidente ha detto:

      Dipende tutto da che campionato decidi di giocare. Glass è un 14 rosso, quindi creativo. Il Sanlorenzo è un 15 blu. In questo caso specifico si è deciso di premiare la cura estrema nella selezione della materia prima e il tentativo, peraltro riuscito, di non mortificarla con preparazioni azzardate. Nel caso di Glass le potenzialità sono chiare a tutti, come chiare sono state, per quanto ci riguarda, alcune pecche e passaggi a vuoto. Fonti attendibili ci parlano di progressi evidenti, non mancheremo di ripassare presto.

    • q.b. ha detto:

      …ecco lo sapevo ho di nuovo sbagliato campionato 😉
      certo che sta cosa di rosso e blu è ben poco chiara…
      Se uso una grande materia prima e mi limito a eseguire bene una preparazione allora sono un 15 blu…
      Se uso una grande materia prima e ci metto del mio per cercare di uscire dall’omologazione e per differire la mia mano dalle altre allora sono un 14 rosso…

    • azazel ha detto:

      Presidente, erigiamo un muro del pianto per ristoratori inconsolabili? ooops l’han già aperto.. Su che la vita è bella e basta menare il torrone su sta roba!
      Con simpatia, nè!!

    • giancarlo maffi ha detto:

      glass per me un 15 pieno, bianco rosso giallo verde o blu che sia 🙂

      poi qui mi pare che qualcuno abbia problemi con i colori o sbaglio 🙂

    • azazel ha detto:

      un bel 14 rosa…attendo Maffi per una schiarita sulla questione

  2. Franco ha detto:

    Assolutamente d’accordo. Glass non puo avere punteggio inferiore.

    T

  3. giancarlo maffi ha detto:

    @azazel : settembre è il mese dei ripensamenti : andiamoci insieme, puo’ essere cosa carina. io e te pero’ , non TRE contro uno 🙂

  4. q.b. ha detto:

    cosa è che fai az a settembre….TRANSlochi….vuoi andare a Roma a fare il politico???;)
    “io parlavo della zappatori”….ora dopo aver detto che è rosa è diventata di genere femminile??
    Ti giuro che lo visto fare pipi ed era in piedi…di fianco al signor maffi, così,per farla in compagnia
    A presto..

  5. giancarlo maffi ha detto:

    @ azazel : GLASS, PARLAVO DI GLASS. e pensavo che il rosa fosse una battuta. quindi non ci capisco piu’ nulla nemmeno io. ottobre dove ? : san lorenzo, glass, zappatori o vuoi un aiuto per il trasloco ?

  6. azazel ha detto:

    Dicevo zappatori, ti direi non vedo l’ora, ma proveresti a vendermi un orologio..

    • giancarlo maffi ha detto:

      mai tentato di vendere un orologio a gourmets o chefs. per solito sono loro a pregarmi.sono le leggi del mercato, bellezza. comunque sappi che per i daltonici esiste l’oro verde 🙂

  7. q.b. ha detto:

    …non sfottetelo il fatto e che soffre di ginecomastia…lo zappatori 😉

  8. marco ha detto:

    Nessuna ragionevole speranza di sentire alcun sapore. Ho atteso più di un ora per ricevere sette tristi e insipidi tortelli. Sette contati e quando ho lamentato la ridicola pochezza della porzione mi hanno proposto un ottavo tortello. Deludente, irritante e sinceramente sconsigliatissimo. Per fortuna che sulla strada di casa c’è McDonald.

    Visitato a Maggio 2013

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