I Tigli , Simone Padoan. San Bonifacio (VR) Rob78

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Recensione .

Simone Padoan è come il sussidiario delle elementari.
E’ quella enciclopedia che tenevi in bella posizione nella libreria, la tua prima fonte di conoscenza. Io ci tenevo il “Conoscere” in quella posizione, con quella sua bella copertina arancione. Altri tempi, ora c’è Wikipedia.
La definizione da cercare sarà “ alta gastronomia per tutti “ e non pizzeria.
La pizza è un pretesto. Il nome pizzeria all’esterno serve a richiamare i fortunati viandanti, come il canto di una sirena.
Ma è tanto altro quello che li aspetta, è un piccolo pezzetto di cielo.
Il protettore dell’alta cucina sana e di qualità ha in Simone un grande alleato.
Il gusto per tutti, popolare, democratico , proposto sotto forma del prodotto più popolare che c’è.
Sotto mentite spoglie, come faceva Conticini a La Table d’Anvers di Parigi, prendendo un po’ in giro Jacques Chibois e riproponendo un suo classico fatto di scampi, fagiolini verdi e basilico sopra una base croccante e cornicione morbido denominata “Pizza des Langoustines…” Voilà! Forse la prima pizza etoilèe?


A San Bonifacio invece vorrei sapere in quanti hanno trovato la scusa e l’opportunità non immaginata di mangiare il loro primo piccione o il primo foie gras. Piccione migliore, tra l’altro, di una buona fetta dei mono-stellati italiani.

Veniteci in otto. Radunate tutti i vostri amici, anche quelli più riluttanti, anzi soprattutto loro, e portateli a San Bonifacio. Perché qui si parla di “degustazione di pizza”, ognuna viene divisa in otto spicchi (ecco il motivo del suddetto numero, così ne potete provare 8-9 diverse, cilindrata gastrica permettendo).
Altri hanno seguito l’idea nata qui in Veneto e su PG ne abbiamo avuta qualche testimonianza.
Ma la radice, la puntata zero, è questa.
Io dico che è una scuola per palati erranti alle prime armi.
Oltre che divertentissimo, il locale è piacevolissimo , la cucina sforna anche tutti i dessert che sono eccellenti e personali, e anche le scelte di vini e birre non sono lasciate al caso.
Noi godiamo e ringraziamo Simone.

P.S. Non vorrei dare l’idea di sottovalutare l’importantissimo lavoro di ricerca tra farine, lieviti e impasti.
Ma trovo che la “notizia” qui sia legata a qualcos’altro, e le immagini confermano.

La margherita con fior di latte pugliese – 10 euro

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Burrata e crudo San Daniele “riserva 18 mesi” – 22,00 euro

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Tartare di tonno, panna acida, rucola selvatica e germogli

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Crudo di gambero rosso marinato al ginepro con germogli di borragine, polvere di carapace e gin tonic – 29,00 euro

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il gin tonic viene servito in provette mono-dose: sta al cliente divertirsi come meglio crede, o spruzzando il gambero o sparandosi direttamente in bocca il cocktail

Petto di Piccione con crema di mango, zucchine all’aneto e olive nere – 27,00 euro

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Focaccia in pan brioches con terrina di Foie Gras, pistacchi di Bronte, lardo, asparagina, vinaigrette all’aceto balsamico di Modena e tartufo – 30,00 euro

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Frutto della passione, biscotto al cioccolato e caffè – 10 euro

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Tiramisu – 5 euro

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2 buone birre della provincia trevigiana

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il pregio : La pizza gastronomica italiana è nata qui.

il difetto : Nei giorni di pienone i turni di servizio sono due, meglio venire al secondo se non volete avere il “fiato sul collo” di chi aspetta il suo momento di felicità.

I Tigli – Simone Padoan
Via Camporosolo 11, b
San Bonifacio – Verona
Tel. 045 6102606
Chiuso il mercoledì, aperto solo a cena
Prezzo: variabile da pizza a pizza, per una degustazione di 6-8 pizze considerate 30 euro a testa

http://www.pizzeriaitigli.it/

Visitato nel mese di Maggio 2010

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Rob78

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Picture of Alberto Cauzzi

Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

22 Comments

  1. petrus 1980 ha detto:

    WOW!!!!!

  2. franco francese ha detto:

    Questo è un fine provocatore con tanto senso gastronomico. Non è una pizzeria, non è una trattoria, non è un ristorante, non è non è ma c’è, eccome.

  3. chanandler ha detto:

    singolare…proprio strano…personalmente non spenderei quei soldi per mangiare ottime materie prime sopra una pizza…ma neanche un terzo forse…

  4. sararlo ha detto:

    Pensa, Rob78, come “Conoscere” può far pesare il millesimo anagrafico. Anch’io lo esibivo con orgoglio nella mia iniziale biblioteca … con la differenza che, per me, la copertina era rossa e la sovracoperta scura con, a memoria, quella folle scultura che Bruxelles esibì al tempo dell’ expò.
    Aniway, se posso integrare il consueto piacevolissimo testo (grazie per le citazioni en passant).
    Simone Padoan ha ereditato la pizzeria dallo zio Angiolino Maule che, prima di diventare bio.mito baccante, si guadagnava la pagnotta con margherite e capricciose. Al nipote, oltre ai muri, lasciò nel frigo dono prezioso, una pagnotta di lievito madre 69enne o poco più.
    Il resto è noto.
    Il locale è molto amato dalla famiglia Alajmo, anche per il fatto che è aperto il lunedì.
    Comunque, al momento della prenotazione, è sempre meglio specificare che si desidera fare il percorso degustazione.
    Unica nota negativa, ma spero che il tempo abbia cambiato le cose.
    La toilette ha un decor da stazione ferroviaria di Portici.
    Senza dubbio la colpa è dell’ avventore un po’ lercio, ma la proprietà, forse, dovrebbe, ogni spesso, darci un occhio in più.

  5. giancarlo maffi ha detto:

    io invece lo trovo un esperimento interessante. qualche perplessita’ solo sulla mozzarella schiaffata quasi ovunque .
    pero’ per me un bel problema . ovviamente per lavoro giro da solo . 4 per provarle le devo prendere il che fa 120 eurini dessert e birra compresi ,per non parlare dello spreco. potrei incartarle e portarle a casa .pare reggere bene ad un riscaldamento successivo quella pasta.

    mah …. forse e’ meglio se vado da perbellini o alla peca

  6. massisol ha detto:

    sicchè, deduco che sarebbe meglio un tavolo da otto per poter degustare una sorta di giropizza???
    vabbeh vorrà dire che come al solito, unico commensale il sottoscritto, dovrò “sacrificarmi” in una degustazione degna dei migliori locali italiani…
    ps: solo birre all’appello?
    🙂

  7. piergiovanni ha detto:

    Gli abbinamenti sono molto interessanti e sicuramente anche buoni, ma la mia impressione è che la base della pizza sia solo un piatto commestibile, non vedo la commistione mistica fra impasto e condimento.
    Inoltre, dalle foto, l’impasto stesso sembra davvero poco invitante, troppo gonfio al centro, il cornicione pare avere la consistenza di un panino.
    Per carità sarà tutto buonissimo e non penso che mi dispiacerebbe accomodarmi fra i tavoli, ma la pizza è un altra cosa.

    • rob78 ha detto:

      esatto,perché questa non è pizza e i tigli non è una pizzeria..almeno non nel senso di concezione comune 🙂
      P.s. Avercene di impasti in giro come quelli che fa simone padoan

  8. Diego ha detto:

    Bella segnalazione, mi avete fatto venir voglia di andare. Devo però dire che anche a me l’impasto non convince (piergiovanni mi hai rubato le parole dalla tastira!). Sembra una specia di focaccia con sopra ottima materia prima, ma non una pizza…sarà che per me la pizza è solo quella napoletana.

  9. Puccio ha detto:

    Come Rob ha sottolineato abbastanza chiaramente, non si stà parlando di pizza bensì di base sulla quale vengonon adagiate leccornie trattate in modo impeccabile con accostamenti originali ma allo stesso tempo perfettamente equilibrati.
    Per ciò che concerne invece il reparto impasto, si più che base di pizza è una focaccia, ma che focaccia! io ne avrei mangiata un’altra all alone dopo il carosello presentato nella rece, questo per sottolineare la bontà e la leggerezza del suddetto companatico…

  10. Stefano ha detto:

    Cari buongustai,
    scopro il vostro sito e comincio a contare giorni di ferie e conto corrente programmando qualche incursione in giro per le tavole di mare.
    Complimenti, il sito è interessantissimo.

    Mi permetto e mi faccio vanto di segnalarvi un posto imperdibile a Reggio Emilia: la Pizzeria Piccola Piedigrotta.

    Giovanni O’ Pizzaiuolo di Tramonti e Shoei il suo vice giapponese fanno delle pizze da sogno.
    Innanzitutto l’impasto 15 g di lievito per 60 kg farina, lievitazione lunga e gestita a seconda della temperatura e l’umidità della giornata.
    Meravigliosa.

    All’impasto magistrale aggiungete ingredienti eccellenti e fantasia e troverete in menù delle chicche che sono assolutamente da assaggiare. Abbinamenti tipo patate/speck e polvere di caffè, agretti e cacao amaro, carciofo uova di Parisi e semi di papavero.
    Insomma Giovanni ha un atteggiamento da grand Chef applicato alla costruzione delle pizze, anche le pizze tradizionali sono un esempio di equilibrio e bontà dato da materie prime eccellenti.

    Ha inoltre una bella scelta di birre artigianali, buoni vini e pure una cucina tutta amalfitana di livello.

    Dopo averlo scoperto non mangio altra pizza..

    ciao Stefano

  11. danilo ha detto:

    un allievo di simone padoan,che forse ha gia’superato il maestro,e’ Sirani di Bagnolo Mella.Pizze da sballo in un locale moderno e accogliente,pizzeria “sui generis”,con possibilita’di assaggiare dolci e pasticceria di livello assoluto.prenotare sempre con anticipo

  12. Cimbro_Veneto ha detto:

    22 euri per una pizza con 9 mezze fette di san Daniele e 8 mezzi cucchiai di burrata…la giustificazione?Non venitemi a dire la pasta madre,grazie
    ah,a me di quelle pizze lì ne servono 2 per cenare,perchè sono pure piccole….

  13. Cimbro_Veneto ha detto:

    mi correggo,adesso sta a 25 euri….

  14. Luca ha detto:

    Ci sono stato settimana scorsa….e se resta l’altissimo livello della pizza e la cura quasi maniacale per la ricerca di materie prime di eccellenza, quello che è migliorato moltissimo dalla vostra recensione è il locale…completamente ristrutturato ed ora molto moderno ed elegante…completa l’esperienza!

  15. piron&curtis ha detto:

    Sarà, ma non mi sembra pasta da pizza.

  16. Mauro ha detto:

    La pizza non è pretesto
    Padoan, che è un gran maestro della panificazione, ha raggiunto livelli ed equilibri, di morbidezza, lievitatura, sviluppo dell’impasto, spessore e giusta durezza della crosta, umidità, cottura, che ne fanno qualcosa di eccezionale.
    L’elevata qualità della farcitura è il degna accompagnamento
    Non è pizza napoletana, non è la romana, è la pizza di Padoan, ma è straordinaria.

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